Dopo il pareggio con il Messina, il direttore sportivo Daniele Faggiano ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa soffermandosi sul momento del Catania: “Non sono contento e non è contento nessuno, dal Presidente all’amministratore delegato alla squadra, però rispetto ad altre gare ho visto una partita diversa: le occasioni da gol che nelle partite precedenti non abbiamo avuto, oggi ci sono state. Ho visto una determinazione maggiore, quello che ho chiesto io, il mister e la società.
Abbiamo perso sette punti nelle ultime tre partite, potevamo farne nove. Dobbiamo dare sempre qualcosa in più, pure per rispetto nei confronti della città e della tifoseria. Dalla squadra mi aspetto una reazione, come c’è stata oggi: è mancato il gol, non da un reparto ma dall’intera squadra. È un periodo di magra che può succedere a tutti durante il campionato, spero che finisca presto. Se gli altri danno 100 o 120, noi dobbiamo dare 150 o 180. Dobbiamo lavorare pure sulla testa, a calcio non si gioca soltanto con i piedi. Ho parlato alla squadra e ho detto che il campionato è lungo, dobbiamo essere positivi e guardare le cose buone e quelle brutte che abbiamo fatto oggi. Da domani si lavora per la gara con il Crotone, io non mi arrendo e la squadra non si arrende. Devo fare un plauso a Grella, lui soffre più di me perché ha vissuto più di me Catania, quindi devo dare il 250%, pure per lui che mi ha voluto. Ho grosse responsabilità verso Grella, verso la città e verso i tifosi, per cui ben vengano i fischi perché noi che lavoriamo nel Catania dobbiamo capire che dobbiamo dare quel qualcosa in più anche quando non arriviamo: oggi per esempio Anastasio al 75’ aveva i crampi ma ha giocato fino alla fine. Così dev’essere, dobbiamo “morire calcisticamente” in campo: oggi in questo senso non posso dire nulla. Non molliamo, quando parlo io è per cercare di togliere in po’ di responsabilità a tutti”.