Alla vigilia della sfida alla Casertana, mister Lucarelli ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa: "Sturaro, Furlan e Di Carmine sono a disposizione, valuteremo domattina in quali modi e in quali tempi; stasera avrete la lista dei convocati visto che siamo un po' più numerosi, quella di Picerno ce la siamo risparmiata perché non era bella da presentare alla vigilia di una partita anche in funzione di un avversario che ti vede arrivare con gli uomini contati e da un punto di visto psicologico può essere avvantaggiato. La lista dei 24 è attualmente a 22: ci stiamo guardando intorno, anche all'estero, analizzando giocatori con un curriculum importante, gente in condizione: ci lasciamo questi due spazi per valutare un po' di cose, anche il recupero di Silvestri che ha subito un intervento, come sapete. Dobbiamo capire nel breve anche le risposte da un punto di vista fisico di chi è un po' più indietro, dobbiamo monitorare la situazione in questi 10-15 giorni. A Picerno la differenza l'hanno fatta i dettagli tra una squadra in fiducia e una squadra in cerca del suo equilibrio, del suo abito e della sua identità. Stiamo lavorando per metterci nelle condizioni di essere una squadra dal punto di vista di campo, per il resto i rapporti tra i ragazzi sono ottimi, lo spogliatoio è dispiaciuto e tutti vorremmo fare di più. Per la partita di domani non ci sono preparazioni particolari, la più importante è dal punto di vista mentale: abbiamo perso una partita per i dettagli, loro erano disposti a prendere una pallonata in faccia e fare una corsa in più, il loro allenatore non era d'accordo con le mie dichiarazioni ma non ricordo parate di Albertoni e ricordo invece le nostre quattro occasioni e la punizione finale di Castellini, se sbaglio mi scuso. Dal punto di vista del palleggio è stata la prestazione peggiore da quando ci sono io, dobbiamo avere adesso l'energia e la voglia di riscattare questa sconfitta. La squadra soffre, sa che deve soffrire e sa soffrire evitando le imbarcate, il dispiacere per i risultati è di tutti. Per me è difficile dormire anche quando vinco. Non abbiamo la certezza matematica di passare per il turno in Coppa Italia e abbiamo quattro partite davanti in campionato: oggi saremmo fuori dai playoff, il campionato è la priorità, sistemare la classifica è la priorità. Poi penseremo alla Coppa Italia, sapendo che è un jolly importante. La situazione attuale? Preferisco soffrire ora per essere pronti quando dovremo essere pronti. Se perdi una partita a Catania, diventa più difficile gestire emotivamente una sconfitta. Cosa manca quando si va sotto? La conoscenza calcistica tra i giocatori, una situazione che trovi con il tempo, in una piazza con due milioni di tifosi nel mondo affamata di successi e di vittorie che giustamente vuol togliersi da queste categorie; cambia tutto ma i problemi sono sempre gli stessi, stavolta noi non vorremmo sempre fare rivoluzioni. Sicuramente questo è il percorso giusto di una proprietà solida che avrà un esito positivo, non so quando ma ci sarà la luce perché vedo cose che ho già vissuto; la società ha dato segnali importanti e una dimostrazione di forza anche a gennaio, mettendo a disposizione un extra-budget per il mercato. Ogni volta che non vinceremo la colpa sarà mia, i calciatori hanno bisogno di autostima e fiducia per capire esigenze, modi e costumi di questa piazza: l'allenatore deve sempre difendere la squadra, io ho il carattere e l'esperienza per sopportare. Credo che un'eventuale promozione del Catania dipenda veramente in percentuale più alta dall'ambiente, qui l'ambiente ha un peso specifico notevole e ha la forza nel bene e nel male di essere determinante, quando l'ambiente "deciderà" non ce ne sarà per nessuno: conoscete la forza trascinante e le potenzialità di questa piazza meglio di me, quindi sapete quanto è determinante. Finché l'ambiente non sarà compatto e coeso, all'opposto, potrebbero essere lasciati punti preziosi per strada. Oggi possono esserci presupposti per non avere fiducia ma io voglio giocarmi le possibilità fino alla fine e trovo la possibilità di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. In questo campionato ci sono state squadre che hanno saputo realizzare nei playoff quello che in campionato non avevano fatto. Arrivo alle 8.00 del mattino per coltivare un sogno, senza illudere nessuno io ci credo, altrimenti dovrei andare a casa, poi in un processo di crescita ci sono critiche, delusione, sconfitte, però il martedì si riparte tutti uniti e tutti insieme: non ha mai vinto un campionato una squadra contestata o in un clima difficile. La stagione è lunga, per noi quella di domani è una partita importante, i tifosi ci hanno raccomandato di non lasciare indietro chi dovesse rimanere indietro. In questi quattro mesi può succedere di tutto, noi sappiamo di dover migliorare in tante cose. Se quando suonerà la campanella non ce l'avremo fatta, avremo sei mesi di vantaggio rispetto agli altri, con giocatori caratterialmente più da Catania. La pressione? Magari è indotta dalla posizione di classifica".